Mappatura integrata dei processi

di AMATA Pietra Paola, MUZZIOLI Valerio, PERNA Sara, SCRUFARI Claudia, VERRI Luca

La mappatura dei processi si rivela essere un elemento cruciale nella strategia adottata dalle pubbliche amministrazioni italiane per mettere in atto misure di anticorruzione, così e come delineato nel Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) emanato dall’ANAC nel 2019 ed aggiornato nel 2022.

Integrare la mappatura dei processi con altri strumenti di governance e controllo interno, come ad esempio i sistemi di risk management e di compliance ha permesso alle pubbliche amministrazioni di sviluppare approcci più olistici e sinergici nella gestione dei rischi e nell’ottimizzazione delle performance.

L’adozione di metodologie e strumenti avanzati per la mappatura dei processi non solo contribuisce a identificare e mitigare i rischi di corruzione, ma consente anche di promuovere e diffondere, sia all’interno sia all’esterno dell’amministrazione, una cultura organizzativa orientata alla trasparenza, all’efficienza e all’integrità.

Il presente elaborato illustra quanto è stato svolto in cinque Amministrazioni diverse per ambito, tipologia, dimensione ed organizzazione, relativamente alla mappatura integrata dei processi, dove, tramite una metodologia induttiva, sono state descritte le diverse fasi che la compongono, con particolare attenzione alla identificazione, alla descrizione ed infine alla rappresentazione del processo analizzato.

Infatti, attraverso interviste strutturate ai Responsabili degli uffici, ma anche al personale amministrativo maggiormente coinvolto, sono state create la “carte di identità” di diverse tipologie di processi seguite da una rappresentazione grafica (flow chart) degli stessi. È stata messa in evidenza l’integrazione esistente tra la valutazione del rischio, lo specifico trattamento attuato e la salute organizzativa, di varia tipologia, quale elemento fondamentale per il corretto svolgimento dei procedimenti che vanno a costituire il processo esaminato.

In base a quanto riportato durante le interviste, dall’analisi dei risultati e dalle conclusioni tratte si sono evidenziati vari punti di forza o di debolezza/criticità alcuni dei quali comuni e condivisi nonostante l’eterogeneità delle Amministrazioni e dei processi oggetto di indagine.

Ad esempio:

    • la mancanza di cultura in materia di mappatura integrata dei processi che porta a percepire la mappatura come un mero ed ennesimo adempimento amministrativo e non come strumento funzionale ad una riprogettazione di servizi che, oltre rendere più efficace ed efficiente il lavoro della macchina amministrativa, generando valore pubblico, aumenta anche il livello di benessere o, meglio, della salute organizzativa in senso ampio;
    • l’assenza di Uffici dedicati, la carenza di personale amministrativo adeguatamente formato, la necessità di riorganizzazione della struttura amministrativa o, per contro, le frequenti riorganizzazioni effettuate;
    • l’ingerenza della politica e/o il mancato rispetto dei regolamenti a causa degli scarsi controlli interni attuati e della eccessiva macchinosità del processo, sono le principali criticità trasversalmente rilevate.

Da segnalare, tuttavia, la presenza di Amministrazioni virtuose dove la mappatura dei processi è, da tempo, un’attività consolidata e costantemente aggiornata, non solo per rispettare le prescrizioni di legge, ma perché è presente la consapevolezza dei benefici che questa porta, data l’integrazione con il Sistema di Risk Management che permette di inserire, anche nelle Amministrazioni di dimensioni ridotte nel loro assetto organizzativo, l’analisi dei rischi e dunque, per quanto possibile, una fattiva azione di prevenzione delle varie tipologie di rischio, senza limitarsi a quelli di natura corruttiva.